Gli scenari ai quali si assiste, ci parlano ancora di quell’antica bellezza lasciata dal popolo etrusco.  Agricoltori e pastori su di essa hanno coltivato il grano, erbe foraggere, olivi, viti, pascoli e allevato mandrie e greggi, il tutto secondo ritmi naturali, che intendiamo conservare.

Così come testimoniato dai numerosi ritrovamenti archeologici (affreschi tombali, manufatti…) e dalle testimonianze lasciate dai romani, gli Etruschi cominciarono, fin dal VII secolo a.c , a coltivare gli olivi per ricavarne olive da mensa, olio alimentare ed unguenti.

Gli uliveti che coltiviamo rappresentano un’ area di grande suggestione storica e paesaggistica, a simbolo della quale si ergeva  il più imponente tempio religioso dell’Etruria, la cosiddetta Ara della Regina, luogo di ritrovamento dei famosi “Cavalli alati”, dove le popolazioni etrusche veneravano “Artumes”, l’Artemide dei greci. Da qui la scelta di porre come immagine distintiva dell’azienda, il volto della divinità etrusca, rappresentato in maniera personalissima dal pittore tarquiniese Guido Sileoni.